Tempo ordinario (II)
«I suoi dicevano: “è fuori di sé» (Mc 3, 21)
Una piccola foto di famiglia è quella che ci offre il Vangelo: Gesù deve affrontare l’ostilità e l’incomprensione della sua famiglia, la più difficile da sopportare per una persona. Gesù è segno di contraddizione, e lo spartiacque della storia, la sua persona e la sua missione penetrano tutti e obbligano a svelare i pensieri segreti del cuore. Qui il contrasto è dato, da una parte, dall’afflusso dei credenti che vanno a lui per essere guariti o ascoltare la sua parola, dall’altra, dalla ricerca dei suoi familiari che non credono in lui, e sono presi dalla smania di voler controllare le sue azioni, oltre che da una violenza affettuosa che mette in evidenza una profonda incomprensione: non comprendono come un uomo ad essi noto e familiare possa essere tutto preso dagli interessi di Dio, dedicandosi completamente al suo servizio. La loro incomprensione ci lascia intuire quanto Gesù fosse stato discreto e non avesse fatto trapelare nulla della sua figliolanza divina e della sua missione per tutto il tempo in cui aveva condiviso la vita quotidiana del suo villaggio. Gesù è un mistero, ma per chi crede una rivelazione, la stupenda rivelazione dell’amore del padre.
«La lettura di questo brano avverte in ogni caso i discepoli e le discepole di Gesù in ogni tempo: anche loro conosceranno diffidenza e inimicizia da parte della famiglia di provenienza, conosceranno l’opposizione da parte delle autorità religiose, dovranno sempre interrogarsi sulla loro prossimità a Gesù, sperimentabile solo nel compiere la volontà di Dio, nel realizzare la sua parola e nell’accogliere l’aiuto preveniente e gratuito della sua misericordia» (Bianchi E, 10 giugno 2018).