Tempo ordinario (I)
“Se vuoi, puoi purificarmi!” “Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: lo voglio sì purificato” (Mc 1, 40)
L’evangelista Marco non vuole escludere nessuno dal contagio della compassione del Signore Gesù, e oggi nel Vangelo incontriamo proprio un lebbroso che – oltre a essere ammalato – è soprattutto escluso dalla vita della comunità. Il malato crede di essere sbagliato, di dover scontare chissà quali colpe, perciò ha bisogno di uno sguardo puro, compassionevole, solidale. E lo trova nello sguardo del Signore che non ha paura di toccarlo. Una lezione sconvolgente: Dio desidera per ogni creatura la guarigione profonda, la purificazione del cuore e della mente, delle intenzioni e delle scelte. “Dio per me desidera la fioritura, la pienezza, la pace interiore” (Curtaz Paolo).
Signore guariscici dalla lebbra dell’autosufficienza e dell’autocompiacimento, come pure dal lamento incessante che offusca i doni del tuo amore, e fà che, pur nelle luci e delle ombre della vita, sappiamo levare alto il sorriso del cuore e il grazie di tutta la nostra vita. Amen.