Lc 13,18-21
Gesù sta parlando a quella stessa folla rimproverata dal capo della sinagoga perché si fa guarire in giorno di sabato e agli stessi maestri della legge appena apostrofati come ipocriti.
In questo contesto vogliamo cogliere, allora, le similitudini del seme e del lievito come spiegazione del segno appena compiuto. Gesù sta dicendo che la legge deve assolutamente rimanere a servizio dello Spirito che è vita e salvezza e mai inibizione della carità, la quale invece produce paralisi, indifferenza ed è mortificazione del volto di Dio.
La potenza vitale, nascosta nel seme e nel lievito, rivelano la logica del regno di Dio: crescita esteriore (seme) per attrazione di “ogni popolo, lingua e nazione” e crescita interiore (lievito) attraverso una capacità di significare la realtà. Tale è l’effetto di una vita affidata alla potenza dello Spirito.
Tutto questo esige il coraggio di prendere e gettare, di prendere e mescolare: ci sia dato oggi questo coraggio di coinvolgerci.