San Giovanni Maria Vianney, presbitero, memoria Mt 16,13-33
«Gesù cominciò a spiegare che doveva andare a Gerusalemme e soffrire e venire ucciso e risorgere il terzo giorno»
Il vangelo odierno ci mette in sintonia con ciò che dicevamo ieri sulla fede in quanto la fede inizia dove noi smettiamo di mettere in questione il Signore e accettiamo di essere messi in discussione da Lui, come gli apostoli a cui Gesù chiede: Voi chi dite che io sia? Accogliendo questa domanda ci apriamo al mistero della sua persona.
La fede, infatti, è responsabilità, ci abilita a rispondere al Signore che interpella. Lasciamoci interrogare da Lui e rispondiamo secondo quanto ci suggerisce lo Spirito Santo. Nella misura in cui accogliamo le sue domande gli permettiamo di rivelarci la sua vera identità di Figlio di Dio che si manifesta pienamente proprio attraverso la sua passione, morte e risurrezione perché Gesù è il crocifisso risorto. Anche gli apostoli, prima dell’evento pasquale erano intimoriti da questo annuncio, dopo l’esperienza della Pasqua non solo hanno compreso chi è Gesù ma hanno fatto dello stesso annuncio l’annuncio di tutti i tempi che ancora oggi ci converte a Dio e ci rende figli suoi.