Gv 21,15-19
«Simone di Giovanni mi ami?».
È una domanda che nella sua triplice formulazione certamente ricorda a Pietro la cocente amarezza del suo triplice rinnegamento nella notte della Passione. Sembra un tacito rimprovero, un ricordo triste che offusca la gioia presente. Ma Gesù ricorda il passato solo come insegnamento: l’amore di Dio non è offuscato dai peccati passati, al contrario il loro ricordo serve ad accrescere l’amore. Quando gli asceti consigliavano di ricordare i peccati passati e di piangere su di essi, davano per scontato che fossero già stati perdonati. Sono lacrime di consolazione per la gratitudine che neanche il peccato è riuscito a separarci dall’amore di Dio e perché Cristo continua ad avere fiducia in noi anche quando noi non ne abbiamo. Quella notte sulle sponde del mare di Tiberiade Pietro sperimenta su se stesso cosa significa il perdono e quanta volontà di vita nuova sa suscitare.