Ancorare in Dio la propria vita

Omelia nella istituzione al ministero del lettore del seminarista Marco D’Agapito - Parrocchia San Giovanni Battista in Aprilia-Campoleone
20-06-2021
  1. Abbiamo appena ascoltato un racconto evangelico che è, per molti aspetti, un po’ strano: Gesù dà ai suoi discepoli un comando: «Passiamo all’altra riva», ma poi, appena iniziato il viaggio, egli se ne sta a poppa, su di un cuscino, a dormire! Per molte ragioni la cosa ci lascia perplessi. Sappiamo bene che la poppa di una barca è il luogo proprio del pilota, il quale non può starsene a dormire, ma deve guidare le manovre! Gesù, invece, si distende su di un cuscino e dorme proprio là dove occorre dirigere le operazioni. Ma forse sono proprio queste stranezze che debbono darci da pensare.

Gesù parla di un passaggio e questo potrebbe essere inteso anche come una metafora della nostra esistenza. Non accade così, molte volte, anche nella nostra vita? Tutto appare sereno, ma poi, all’improvviso, insorge la tempesta! Ricordiamo, ad esempio, il dramma della funivia del Mottarone lo scorso 23 maggio: sono morte 14 persone, tra cui due bambini. Erano lì per una gita, per trascorrere bella domenica, ma tutto all’improvviso è precipitato! Quello che noi chiamiamo «tranquillità» a volte è soltanto tregua, una parentesi.

L’evangelista prosegue dicendo che, impauriti dalla grande tempesta di vento e dalle onde che si rovesciavano nella barca, i discepoli svegliarono Gesù e quasi lo rimproverarono dicendogli: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». Lo chiamano «maestro» e quasi gli dicono: è questo che tu ci insegni? In quel non t’importa col quale lo rimproverano c’è pure il nostro lamento di tante volte in cui si sentiamo dimenticati dal Signore. Non meravigliamocene. Accade anche ai santi. Nella storia di Antonio il grande narrataci da sant’Atanasio si legge che una volta (aveva trentacinque anni), al termine di una notte trascorsa fra i tormenti dei demoni, egli gridò a Cristo: «“Dov’eri? Perché non sei apparso fin dall’inizio per porre fine alle mie sofferenze?” E gli giunse una voce: “Antonio, ero là! Ma aspettavo per vederti combattere…”» (Vita di Antonio, X, 2-3).