Mt8,1-4
«Stese la mano e lo toccò».
Nella guarigione del lebbroso che oggi ci presenta il Vangelo di Matteo in modo così succinto, colpisce, insieme all’essenzialità della richiesta: “Se vuoi puoi guarirmi e della risposta: “Lo voglio, sii guarito”(dai quali avremmo già tanto da imparare), l’immediatezza della prossimità di Gesù che cerca un contatto fisico con l’uomo malato che ha davanti: “Tese la mano e lo toccò”. La vicinanza precede addirittura le parole. Questa capacità di farci vicini, di toccare la carne di Cristo – come dice papa Francesco – è quel che ancora oggi compie il miracolo della consolazione, della gioia, del conforto e della guarigione, sicuramente almeno dell’anima. Apriamo il nostro cuore ai fratelli che ci sono accanto e facciamoci vicini con gesti di cura e di tenerezza.