Gv5,31-47
Il Vangelo di Giovanni non ci consegna un insegnamento esplicito sulla preghiera, ma più degli altri Vangeli ci immette in quello che è l’intimo e confidente rapporto tra Gesù e il Padre, mostrandoci come questa relazione determini e influenzi tutto l’essere e l’agire di Gesù: Gesù è nel Padre e in lui il Padre dona tutto se stesso. Nel brano odierno, Gesù rispondendo a coloro che lo accusano di operare guarigioni in giorno di sabato, li rimprovera: «Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce e la sua parola non rimane in voi». Vogliamo cogliere oggi il rimando alla possibilità di portare frutto solo rimanendo nel suo amore. È la primissima conseguenza del nostro essere innestatiin Cristo attraverso il battesimo: non possiamo operare indipendentemente dal Padre. Come cristiani non possiamo produrre frutto separati dalla vigna. È la linfa, la vita di Gesù che scorre in noi, che produce frutto. Rimanere nell’amore di Gesù è ciò che permette alla sua linfa di scorrere in noi; questo accade quando lo ascoltiamo.La sua vita scorre in noi,per la sua parola portiamo un frutto che rimane.