Figli della lucerna

Meditazione al Ritiro spirituale del presbiterio diocesano - Sacrofano 2020
11-09-2020

Veni, Sancte Spiritus! Reple tuorum corda fidelium: et tui amoris in eis ignem accende.

Concludiamo il nostro soggiorno formativo con alcune ore di ritiro spirituale, che avranno al loro vertice la celebrazione della Santa Messa. Ho voluto darvi inizio recitando quest’antica preghiera, ancora oggi presente nella liturgia della Pentecoste: la troviamo nella Liturgia delle Ore come antifona al Magnificat dei primi Vespri e poi nel Canto al Vangelo durante la Messa.
Con quelle immagini e quelle invocazioni conosco un bel sermone per la festa di Pentecoste di Pietro di Celle, un monaco benedettino del XII secolo. Inizia con un’antifona già presente all’epoca di san Gregorio Magno e anche musicata in gregoriano: «Advenit ignis divinus non comburens sed illuminans… Arriva il fuoco divino che non brucia, ma illumina». Fatta questa dichiarazione, dice: «Prima di dare inizio al mio sermone, invoco la grazia di Colui di cui voglio parlare…: Vieni, o Spirito Santo! Riempi il cuore dei tuoi fedeli e accendi in loro la fiamma del tuo amore…».
Riempi il cuore dei tuoi fedeli… Quando ci si accosta agli antichi testi, specialmente dei Padri della Chiesa e tenuto conto del loro metodo esegetico nell’uso della Sacra Scrittura, accade spesso di trovare dei richiami e dei rimandi. Ed ecco che questa preghiera: riempi il cuore… mi fa tornare alla memoria una bella immagine, che potremmo senz’altro applicare a noi stessi, se ci facciamo «riempire» il cuore dallo Spirito Santo. L’ho trovata nel commento al Primo libro di Samuele attribuito a san Gregorio Magno e dice così: «Figlio della lucerna è chi ascolta volentieri le parole della Scrittura, sapientemente le accoglie e quindi si dedica a trasmettere con affetto di carità ciò che comprende con l’intelligenza». Facciamo, dunque, anche noi così durante questa meditazione.