Il Vaticano II e la sua costituzione sulla Chiesa

Lezione alla SIC - Scuola Intercongregazionale di noviziato dei Castelli Romani, Albano Laziale
12-11-2019

Il Concilio Vaticano II è stato la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX. Queste parole sono state scritte da Giovanni Paolo II nella lettera apostolica Novo Millennio Ineunte. Il Papa lo affermava per riproporre il compito della ricezione del Concilio. Riferendosi poi ai testi conciliari il Papa aggiungeva che essi conservano intatto il loro valore e debbono essere considerati come una «sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre» (n. 57).

Un Concilio, certo, è ben più dei testi e dei documenti che ha prodotto. Il Vaticano II, poi, a buon titolo può essere annoverato tra gli eventi dell’epoca recente: Giovanni XXIII, che lo aveva convocato lo annunciò come una novella pentecoste; Paolo VI, con parole altrettanto ispirate affermò che l’ora del Concilio è l’ora di Dio… che passa; Giovanni Paolo II, infine, ripeteva spesso che il Vaticano II è stato una vera profezia per la vita della Chiesa e continuerà ad esserlo per molti anni del terzo millennio. Quanto a Benedetto XVI vi inviterei a rileggere il suo discorso del 14 febbraio 2013 in occasione dell’incontro con i parroci e il clero di Roma; un discorso che il Papa impostò come «una piccola chiacchierata sul Concilio Vaticano II, come io l’ho visto». Erano gli ultimi giorni del suo pontificato. In quella circostanza, sulla base delle sue memorie il Papa descrisse l’evento conciliare e in conclusione, facendo una distinzione «tra il Concilio dei Padri – il vero Concilio –» e «il Concilio dei media… quasi un Concilio a sé» disse che dal suo punto di vista vedeva sempre più imporsi il Concilio reale come «la vera forza che poi è anche vera riforma, vero rinnovamento della Chiesa».