Lc 10,38-42
«Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò»
La celebrazione della memoria di santa Marta, sorella di Lazzaro e di Maria, ci suggerisce l’importanza dell’ospitalità in modo particolare dello straniero e del forestiero. Pratica molto cara al popolo ebraico, e molto attuale oggi per noi cristiani. Praticando l’ospitalità contribuiamo a costruire un’umanità ospitale dove nessuno sia più straniero all’altro, perché tutti siamo ospiti su questa terra. Tutti siamo in cammino verso la patria del cielo dove non saremo più ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio. Nei vangeli vediamo come anche Gesù è straniero al mondo: è presente e si nasconde nelle vesti dello straniero, affinché si riapra nel mondo lo spazio ospitale dove tornare a vivere come ospiti amati da Dio gratuitamente e capaci di amare allo stesso modo.