«Ti lapidiamo per una bestemmia, perché, tu che sei uomo, ti fai Dio».
Come a Nazareth tra la sua gente, nel brano odierno la presenza e la profezia di Gesù scandalizza i giudei. Capita anche a noi. Ciò che fa problema è un Dio troppo umano. “Chi credi di essere?” incalzano i giudei, allo stesso modo in cui i nazaretani avevano detto: “Non è costui il figlio di Giuseppe?”. È proprio l’Incarnazione di Dio che fa problema; un Dio troppo simile a noi, tanto vicino da esserci accanto, tanto umano da parlarci attraverso persone che conosciamo, tanto reale da manifestarsi negli eventi di ogni giorno… ma forse è proprio questo a scomodarci… meno problematico un Dio ideale e distante!
Richiamiamo, allora, l’apertura di questo decimo capitolo di Giovanni e chiediamo oggi di essere annoverati tra coloro che ascoltano la voce del pastore perché lo riconoscono e seguiamolo, perché Gesù ci assicura che chi osserva la sua parola “non vedrà la morte in eterno”.