Una pastorale meno tradizionale e più missionaria, che metta al centro giovani e famiglie. È stato questo il mandato e al tempo stesso l’incoraggiamento offerto dal vescovo Marcello Semeraro alla conclusione della sua Visita alla comunità “La Resurrezione” a Montarelli in Aprilia.
Verso una pastorale missionaria
«Da questo avvenimento – racconta il parroco, don Luis Hernando Bustamante Betancur – abbiamo tratto un grande insegnamento e ci siamo resi consapevoli di una nuova necessità: quella di ripensarci, di rendere più dinamica la nostra azione pastorale e di uscire con coraggio tra le vie del quartiere per servire soprattutto giovani e famiglie. Sappiamo anche di non poter bastare a noi stessi e per questo con convinzione e dedizione collaboreremo con le altre comunità parrocchiali del Vicariato territoriale a progettare una pastorale comune per servire con più attenzione e cura il popolo di Dio che è in questa amata città di Aprilia». La Parrocchia, che sorge in un’area residenziale compresa tra la Statale Pontina e quella Nettunense, ha accolto con entusiasmo il Pastore, che appena due anni prima ha dedicato la nuova Chiesa e consacrato l’altare. Si tratta di una realtà giovane: giovane per l’età media dei suoi residenti, nonostante essi siano fortemente radicati in questo quartiere. E soprattutto perché la Parrocchia “La Resurrezione” esiste appena da quindici anni, nonostante la cura spirituale di queste famiglie sia stata prima affidata alla Chiesa Madre di San Michele e poi a quella di Maria Madre della Chiesa.
La comunità parrocchiale cuore dell’azione pastorale
Una realtà che prima ancora di strutturarsi come comunità parrocchiale ha conosciuto il dono di generare alla fede e di suscitare vocazioni alla vita cristiana, nella vita familiare come in quella religiosa. Il vescovo ha cominciato la Visita pastorale il mercoledì delle ceneri presiedendo l’antico rito dell’imposizione delle ceneri. Nella stessa giornata, insieme ai convisitatori, ha incontrato il Consiglio pastorale e il Consiglio per gli affari economici della Parrocchia per un momento di autentica sinodalità e di utile confronto sul futuro pastorale della comunità. Il giorno seguente, giovedì 23 febbraio, monsignor Semeraro ha incontrato gli anziani nel loro abituale luogo di ritrovo: realtà viva e punto di riferimento nel territorio parrocchiale, sono stati spronati a vivere la terza età come tempo di riposo, ma senza venire meno alle responsabilità verso le nuove generazioni, per le quali sono chiamati a generare “futuro” e “speranza”. In serata ha invece incontrato i giovani che si stanno preparando alla Cresima e quelli che continuano nell’Azione cattolica un cammino di formazione cristiana: a loro ha testimoniato la bellezza di incontrare il Signore Gesù attraverso i volti dei fratelli che lo hanno già fatto, fuggendo relazioni virtuali ed effimere. La felicità, anelito di ogni uomo e donna, viene dal Signore e per tale ragione è necessario dedicare a questa ricerca le giuste energie e il giusto tempo. Il giorno successivo, il vescovo ha visitato la scuola primaria e dell’infanzia sita nel quartiere, alla presenza degli insegnanti e del dirigente scolastico. Davvero calorosa l’accoglienza dei bambini, che hanno rappresentato il loro desiderio di Pace. Nel primo pomeriggio, la visita ad alcuni malati: attraverso il volto del vescovo queste persone hanno ricevuto nelle loro case il Signore misericordioso e consolatore, che con profonda umanità ha ricordato loro che ogni dolore, ogni malattia, ogni solitudine non è destinata a prevalere.
Riscoprire la pastorale battesimale
Nella Celebrazione eucaristica conclusiva della Visita pastorale, sei catecumeni hanno partecipato al primo scrutinio previsto nel percorso di iniziazione cristiana degli adulti. «Vi è una strettissima correlazione tra il cammino quaresimale e la Pasqua – ha ricordato monsignor Semeraro – e questo cammino che i catecumeni compiono per la prima volta è l’invito per noi tutti a rivivere il nostro Battesimo. Questo rito, che solitamente viene celebrato nella Cattedrale, oggi si compie nella Parrocchia de “La Resurrezione”, in questa circostanza posta al centro della Chiesa diocesana nell’accompagnamento di questi nostri fratelli catecumeni che iniziano il percorso pasquale in una comunità dedicata a questo mistero». Quello che ci attende è un tempo di grazia, ma anche un tempo di impegno, di ripensamento, di progettazione e di testimonianza alla quale con maggiore slancio e attenzione siamo chiamati.
(Tratto da Millestrade, anno 4 n. 40)