È ripartita dal Vicariato di Aprilia la Visita pastorale del vescovo Marcello Semeraro. La prima parrocchia a essere visitata è stata quella di San Michele Arcangelo, la Chiesa Madre dove, come disse Giovanni Paolo II in occasione della sua visita alla città nel 1986: «È fiorito il primo germe della realtà ecclesiale locale e dove è stato gettato il seme dal quale è sorto un grande albero».
La missione della Parrocchia
La Visita ha avuto inizio giovedì 19 gennaio quando il vescovo, alle ore 20, ha incontrato i membri del Consiglio pastorale e del Consiglio pastorale per gli affari economici. Dopo un breve momento di preghiera, il vescovo ha salutato i presenti facendo una piccola esegesi sul brano scelto di Atti 2,42; di particolare incoraggiamento le parole del vescovo che ha affermato come «L’appartenenza alla Chiesa è un dono di grazia che cresce in aggiunta, proprio come le primitive comunità cristiane che vedevano continuamente aggiungersi quelli che venivano alla fede. La parrocchia è casa aperta a tutti e realtà ecclesiale fondamentale dove in modo particolare, grazie anche agli organismi di partecipazione, si vive la comunione e si condivide in modo responsabile l’edificazione del regno di Dio». Il parroco, monsignor Giovanni Cassata, ha salutato il vescovo con parole di benvenuto e di ringraziamento per la bella occasione offerta della Visita pastorale come momento in cui si mettono in moto le risorse e le energie migliori di una parrocchia in vista di verifiche e progettazioni del lavoro pastorale. Quindi ha presentato i membri dei consigli e ha spiegato come si è proceduto per preparare la Visita. Apprezzamento e incoraggiamento sono stati espressi dal vescovo e dai convisitatori.
Una due giorni ricca di appuntamenti
La giornata di venerdì è iniziata con la visita del vescovo alla scuola materna San Vincenzo Pallotti. È proseguita con la visita ad alcuni malati; gli incontri, intensi e significativi, hanno dato la possibilità di sostare al capezzale di persone segnate da gravi patologie ma serene e forti nell’affrontare la malattia sostenuti dalla fede. Nel pomeriggio l’incontro con i bambini della catechesi e poi con i genitori che si sono confrontati sul tema importante dell’emergenza educativa. La giornata si è conclusa con la Celebrazione eucaristica in onore di san Sebastiano con la partecipazione delle autorità civili e della polizia municipale. La mattina di sabato è stata dedicata alle realtà che operano al Centro don Milani: i volontari della Caritas e gli operatori del Consultorio diocesano Centro Famiglia e Vita. Per il pranzo il vescovo si è intrattenuto con i sacerdoti e con le suore dei due Istituti religiosi che operano in Parrocchia.
L’incontro con i ragazzi della Parrocchia
Nel pomeriggio ha incontrato i cresimandi, i ragazzi del post cresima e quelli dei gruppi di Azione cattolica. Un incontro molto interessante anche per il calibro delle domande poste dai ragazzi, incoraggiati dal vescovo a essere consapevoli che «Nessun uomo è un’ isola e che il segreto della vita è quello di vivere nell’incontro con l’altro, di con-vivere. La Cresima non è altro che il sacramento che proietta nella società da adulti capaci di accogliere l’altro senza paure e pregiudizi ». È seguito l’incontro con i genitori con cui il vescovo ha affrontato argomenti scottanti circa l’educazione dei figli, la trasmissione della fede e le situazione irregolari di coppie di sposi cristiani.
Eucarestia: culmine della Visita pastorale
Momento culminante e conclusivo della Visita pastorale è stata la celebrazione Eucaristica di domenica 22 gennaio. All’iniziale saluto del parroco ha fatto eco l’omelia del vescovo, il quale richiamando i punti salienti del suo saluto e quelli della liturgia del giorno, ha spiegato il significato del visitare le Parrocchie rilevando quanto quella di San Michele sia «una bella comunità che nella Visita Pastorale avrà l’opportunità di continuare il lavoro iniziato nella fase preparatoria e in quella celebrativa». Ha poi sottolineato come «La crisi attuale oltre che economica e finanziaria è crisi sostanzialmente etica e morale. Quello che sta avvenendo è frutto di peccato, di egoismo, di superficialità e di malcostume» e, parafrasando un passaggio dell’omelia di Paolo VI, in occasione della sua visita ad Aprilia nel 1964, ha lanciato una provocazione oggi più che mai attuale: «Nel tempo dellacrisi sapremo conservare la fede?».
(Tratto da Millestrade, anno 5 n. 38)