La visita di monsignor Marcello Semeraro alla parrocchia San Francesco di Lavinio Mare, ad Anzio, è stata vissuta con intensità sia da parte della comunità religiosa dei Frati minori conventuali, che ne hanno la responsabilità pastorale con il parroco padre Quintino Rocchi, sia da parte della comunità parrocchiale presente in massa alla Messa conclusiva domenicale presieduta dal Vescovo. «Questa visita pastorale è veramente un momento storico per la nostra comunità parrocchiale – ha detto padre Quintino accogliendo monsignor Semeraro – la sua presenza ci dà la possibilità di sentirla vicino e farle conoscere più direttamente il nostro modo di vivere e testimoniare la fede in questo angolo del suo vasto territorio di azione pastorale».
La visita ai malati ed alla comunità Aprrodo
In parrocchia monsignor Semeraro è arrivato il giovedì 16 gennaio, giorno del suo onomastico, accolto dal parroco e dai suoi collaboratori. Subito ha voluto visitare alcuni ammalati della parrocchia, con cui si è intrattenuto in preghiera e dialogo, anche con i familiari. Intenso, caloroso e fruttuoso è stato l’incontro che successivamente ha avuto con gli ospiti e gli operatori della Comunità d’accoglienza Approdo che si occupa del recupero di tossicodipendenti e alcolisti. «Dovete avere cuori coraggiosi – ha detto il Vescovo ai ragazzi e ragazze presenti nella struttura – ci si può sempre rialzare dalle cadute. Mi raccomando non dite né pensate mai che potete farcela da soli. Non bastiamo a noi stessi, ma abbiamo continuamente bisogno dell’altro. Inoltre non abbiate paura di avere degli obiettivi buoni e positivi da poter raggiungere anche a piccoli passi».
L’incontro con i consigli parrocchiali
In serata il vescovo ha incontrato i componenti del Consiglio pastorale parrocchiale e del Consiglio pastorale per gli affari economici, accolto festosamente per la ricorrenza del suo onomastico anche da tutti i collaboratori parrocchiali, catechisti, cantori, ministri straordinari della comunione eucaristica per sottolineare quell’unità che è la base per l’azione pastorale parrocchiale nell’accoglienza fraterna, francescana. In quest’occasione è stato presentato al vescovo e ai convisitatori un sussidio dove è rappresentata la realtà parrocchiale nel suo insieme e nelle varie operatività come la Caritas, l’azione dei ministri straordinari della comunione eucaristica, la catechesi per la prima comunione e la cresima, i cori liturgici. «Qui riunita – ha detto padre Quintino durante l’incontro – c’è un po’ tutta la vita della Parrocchia. Persone che oltre al lavoro quotidiano, trovano il tempo da utilizzare generosamente a favore della comunità».
La comunità parrocchiale e l’azione pastorale nel territorio
Quindi, è stata presentata al vescovo l’azione pastorale nel variegato territorio di Lavinio, definito “un minestrone dai tanti sapori, spesso opposti, che hanno grosse difficoltà ad amalgamarsi”. Nel periodo invernale il territorio “va in letargo”, vista la prevalenza di case estive, mentre in estate il quartiere cambia radicalmente con una presenza di decine di migliaia di abitanti. In questo periodo dell’anno che la comunità parrocchiale si deve adattare come pure l’azione pastorale che si traduce in maggiore disponibilità, maggiori servizi e maggiore ascolto, principalmente per la confessione e l’Eucarestia.
La Celebrazione eucaristica conclusiva
Domenica 19 gennaio è stata l’occasione per l’abbraccio caloroso della comunità parrocchiale al suo pastore. «La santa Messa – ha detto monsignor Semeraro durante l’omelia – ci permette di vivere e sperimentare Cristo che si fa presente nell’assemblea eucaristica con il pane e il vino, elementi semplici di quotidianità e familiarità. E visto che il cristiano è un testimone, dobbiamo fare come ha fatto san Giovanni Battista: sperimentare il Cristo e testimoniarlo”. Poi accennando alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani ha sottolineato il dolore di non essere uniti nel nome di Cristo, «si può considerare una controtestimonianza. San Paolo ricorda ai cristiani di Corinto che “Cristo non è diviso”, ma serve la preghiera affinché si riesca a vivere come in questa comunità parrocchiale ovvero in armonia e unità, senza divisioni».
(Tratto da Millestrade, anno 7 n. 58)