La proposta di riforma della Curia romana

Lectio magistralis per l'inizio dell'anno accademico 2018/2019 - Pontificia Università Lateranense
12-11-2018

Insieme con l’annuncio della costituzione di un Consiglio di Cardinali per consigliarlo nel governo della Chiesa universale (13 aprile 2013), Papa Francesco annunciò pure l’avvio di una riforma della Curia Romana. Il cammino allora cominciato se non è alla sua tappa conclusiva, è però giunto ad una svolta importante. Non ne riprenderò le varie tappe, su cui anche personalmente ho avuto occasione di intervenire in altre circostante.

La stato attuale della proposta

In un briefing svoltosi nella Sala Stampa della Santa Sede il 12 settembre scorso sulla XXVI riunione del Consiglio di Cardinali venne rilasciata la seguente dichiarazione: «Gran parte dei lavori del Consiglio è stata dedicata agli ultimi aggiustamenti della bozza della nuova Costituzione Apostolica della Curia romana, il cui titolo provvisorio è Praedicate evangelium. Il Consiglio dei Cardinali ha già consegnato al Santo Padre il testo provvisorio che, comunque, è destinato ad una revisione stilistica e ad una rilettura canonistica».

Revisione stilistica e rilettura canonistica sono le due espressioni che indicano la condizione attuale del testo-proposta: si tratta di due fasi ambedue necessarie, considerati la modalità del lavoro e l’arco di tempo nel quale esso è stato svolto. Revisione stilistica significa dare al testo quella migliore coerenza «letteraria» che è possibile solo a lavoro compiuto; analogamente si dirà per la rilettura canonistica, considerata la natura giuridica del documento.