Vi sono diverse prospettive per leggere e interpretare la storia. Il punto di vista di Dio, evidente anche nell’Apocalisse, ci rivela che un’apparente sconfitta è preludio di una grande vittoria e che anche la morte, per quanto ineluttabile, non avrà l’ultima parola. Non siamo più «figli di questo mondo» ma «figli della risurrezione». Dopo la morte del Figlio di Dio la storia umana è pervasa da un germe di risurrezione, che non ci fa più leggere questa vita come la legge il mondo. È l’inaudito cambio di prospettiva di chi conosce Cristo e conserva, in mezzo a prove e tribolazioni, la certezza che con Dio la morte non è fine, ma inizio, e la vita non è temporanea, ma eterna!