La liturgia della Parola si snoda tra due pianti, il pianto di Giovanni (Ap) e il pianto del Signore. Non è storia di duemila anni fa, perché Gesù continua oggi a versare lacrime per i nostri peccati. Tutti dovremmo non passare in fretta sopra il lamento di Dio: «Non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata»!Nessuno è esente da peccato o può dire di aver sempre riconosciuto la sua visita, come nessuno è degno di aprire il libro della vitae scioglierne i sigilli. Nessun uomo, neanche il più santo, potrebbe salvarsi con le proprie forze, perché la salvezza viene dal Signore. L’amore dell’Agnello immolato ha fatto di noi «un regno e sacerdoti» per offrire a Dio il sacrificio che più gli è gradito, quello di un cuore umile disposto ad accoglierlo per ricevere la sua salvezza.