Gesù rivela ai discepoli qual è la fonte della vera gioia, quella che non passa con le cose del mondo e non dipende dagli accadimenti esterni. Che anche i demoni si sottomettano a noi nel nome di Cristo (o che abbia buon esito un progetto pastorale, o che il Signore attraverso di noi riesca a fare qualcosa di buono e utile) è motivo sufficiente per star lieti, ma la vera gioiaviene dal fatto che Dio ci ama personalmente: «Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». La gioia cristiana nasce dalla semplicità di un cuore piccolo, come quello di Gesù; un cuore che esulta di gioia nello Spirito perché intuisce la bellezza riservata a chi sa di essere figlio amato dal Padre e dice (anche nell’ora del fallimento): “Tu sei tutta la nostra ricchezza”. In un cuore così non trova posto la superbia, ma l’umiltà.