L’antifona al Vangelo annunzia l’avvento del Signore, proclamando «beati coloro che sono preparati all’incontro», mentre poi Isaia e Matteo ci fanno toccare al vivo l’esperienza di un popolo che “preparato” non sembra affatto: fatica, stanchezza, scoraggiamento e oppressione, dubbio e senso di abbandono segnano i suoi passi, come a volte anche i nostri. Che sia questo a volerci dire il Signore? Che non vi è “preparazione” migliore di questa per entrare in rapporto con Lui? Sembrerebbe di sì… Il Signore ha legato per sempre se stesso alla nostra fragilità,in un rapporto d’amoree confidenza che chiede solo totale affidamento a Lui.Allora il giogo diventa dolce e il peso leggero, quando scopriamo nella nostra croce la sua.