8 aprile 2020

Mt 26,14-25

 

La liturgia di oggi ci propone Gesù cherivelaai dodici che uno di loro lo tradirà.

I discepolisconvolti, gli domandano: «Signore sono forse io?», solo Giuda chiama Gesù rabbunì; per lui non è Signore, è solo un maestro, questo esprime fortemente la natura del rapporto che ha con Gesù. Per lui Gesù non è il tutto della sua vita, il Signore; per lui il centro sono le ricchezze e il denaro. Eppure poi mette la sua mano nel piatto per prendere il boccone, gesto che indica un coinvolgimento totale.

Questo è l’uomo! Questi siamo noi, pieni di contraddizioni.In ciascuno di noi convivono Pietro che rinnega, Giuda che tradisce, Maria di Betania che cosparge di profumo, Maria che con il suo fiat rimane accanto al Figlio sotto la croce.Siamo indegnamente amati eDio compie cose grandi anche con i nostri errori, da qui nasce la speranza che con la sua grazia potremo essere salvati.Lasciamoci purificare dal sangue di Cristo versato con tanto affetto, Lui ci ama e ha dato se stesso per noi. (papa Francesco, Messaggio per la Quaresima 2020).