“Chiamò a sé i dodici e prese a mandarli a due a due”.
Siamo chiamati a essere! “Si dimentica – dice Papa Francesco – che «non è che la vita abbia una missione, ma che è una missione». (GAUDETE ET EXULTATE, 27). La nostra missione nella Chiesa è il frutto dell’amore, il dono di noi stessi che è possibile se c’è una profonda relazione con Gesù. “Li chiamò a sé”… Li chiamò non “per”, non “allo scopo di”, ma “a sé”. Dio è Padre e, anzitutto, ci immette in quella relazione filiale che apre il nostro cuore all’amore, e, se c’è una reciprocità di amore non può non esserci la vita, che è il frutto dell’amore. “Li inviò a due, a due” proprio perché questo amore diventi verso l’altro\a che mi sta di fronte, riflesso della Comunione col Padre, la vera beatitudine che ci fa scoprire ogni giorno la bellezza di essere figli amati.