giovedì della IX settimana del Tempo Ordinario
Mc 12, 28b-34
La Bibbia ci offre una visione molto positiva della sessualità, in quanto è vista come l’espressione umana vitale del potere creativo di Dio. La verginità è, in questo senso, l’anticipazione della vita dell’uomo oltre il tempo, nella quale la sessualità esisterà ancora, ma sarà purificata della concupiscenza. Lo afferma chiaramente Gesù, interrogato dai sadducei, nel famoso episodio dei sette fratelli: «Non prenderanno né moglie né marito», non perché non ci sarà più la sessualità, ma perché essa non sarà più dominata dalla concupiscenza. La vita eterna non è più una vita segnata dal possesso; l’uomo corrotto dal peccato vive, infatti, il proprio desiderio riducendo l’altra persona a strumento della propria soddisfazione. Partendo però da questo episodio Gesù ci dà una grande lezione sulla vita eterna. Ancora una volta egli ci spiazza: oltre a essere vera, la risurrezione è diversa dalle nostre aspettative e dalle nostre immaginazioni. La risurrezione finale ci immetterà in una condizione di vita non più segnata più dalla morte né dalla generazione. Eppure, proprio quelle Scritture, in cui i sadducei dicono di credere, ne parlano, ma essi non le comprendono.
Don Paolo Ciccotti. Sulla Tua Parola – Il messalino, Giugno 2024