“… e si meravigliava della loro incredulità”.
Gli abitanti di Nazareth, concittadini di Gesù, si stupiscono della sua sapienza e Gesù si meraviglia della loro incredulità, perché proprio loro che dovrebbero essere i primi a credergli, sono quelli che maggiormente lo rifiutano, ma… “un profeta non è disprezzato se non in casa propria”. Gesù, ancora oggi, si meraviglia dell’incredulità dell’uomo che continua a adorare i propri idoli e non riconosce il vero Dio, un Dio vicino, fatto uomo, prossimo all’uomo. Ancora oggi Gesù si meraviglia della nostra diffidenza e superficialità con cui guardiamo gli eventi della storia, del modo distratto con cui ascoltiamo la sua parola. Egli si meraviglia perché ci passa accanto senza che noi lo riconosciamo, perché spesso preferiamo un Dio che non ha nulla a che vedere con la nostra vita, frutto della nostra fantasia spesso lontano e, proprio per questo, un Dio che non esiste.