Ma c’è ancora tempo per la compassione?
Gesù si lascia letteralmente “catturare”dall’indigenza di quanti sperano in lui. Aver compassione è entrare in profonda sintonia con il vissuto di chi mi è accantoed esser disposti a lasciare che i nostri progetti siano scompigliati. Potrei provvedere a tutto… ma non accorgermi di una fame più profonda di quella di uno stomaco ormai vuoto da giorni, che certamente va riempito. Dopo aver fatto lo ‘strettamente indispensabile’ noi continuiamo a seguire i nostri frenetici programmi di vita quotidiana… Proviamo, invece, a soffermarci accanto a chi è nel bisogno, perché le urgenze esteriori celano spesso necessità più profonde, un’abissale fame e sete di relazione.
Oggi, Gesù, ci ricorda che la condivisione di ciò che abbiamo e di ciò che siamo moltiplica i doni e rinvigorisce il cammino che abbiamo sempre da compiere, anche quando abbiamo già incontrato il Signore e siamo stati guariti, perché il nutrimento necessario per ciascuno è proprio la speranza che nasce da attimi di compassione.