Le figure che oggi ci accompagnano sono: quella del fariseo e quella del pubblicano, uno “giusto” e l’altro “ peccatore”, ma non sempre ciò che appare è la realtà. Infatti, non siamo noi i “proprietari”, non abbiamo meriti o diritti da accampare – come il fariseo –ma tutto ci è donato gratuitamente, per amore. Tutto ciò che siamo, tutto ciò che abbiamo e facciamo è dono di Dio, tutto è suo, di nostro non abbiamo nulla, da Lui viene ogni bene sommo, e ogni dono perfetto (Santa Chiara). Non dobbiamo fermarci alle nostre opere buone e neanche permettere che i nostri peccati ci facciano chiudere in noi stessi. Ma, come ha fatto il pubblicano, dobbiamo consegnarli al Signore e lasciare che si trasformino in motivo di relazione e di comunione con Lui.