La presunzione di essere giusti. È vero che noi nella nostra preghiera davanti a Dio non siamo poi così sfacciati, come il fariseo descritto da Luca. È un atteggiamento il suo, che a ben pensarci, ci fa vergogna, ma il demonio, nella sua astuzia, sa come prenderci nel sacco insinuandoci, senza che noi ce ne accorgiamo, quella tranquillità che ci rende immuni da ogni imperfezione e ci fa sentire a posto davanti a Dio; ma questa falsa sicurezza non è altro che un’accusa subdola e nascosta verso chi ci sta accanto. In realtà noi, di fronte a Dio, non siamo mai a posto, mai degli arrivati, ma sempre in cammino, sempre in ricerca della nostra guarigione, perché siamo dei feriti, viandanti, bisognosi di pace, di luce e di gioia. Siamo peccatori amati e instancabilmente perdonati, ma mai completamente liberi dalle nostre miserie, finché, giustificati dall’amore di Dio, non entreremo là dove non c’è posto per il peccato e ogni imperfezione.