“Non c’è che una tristezza, quella di non essere santi” (Bernanòs).
La santità è patrimonio di ogni cultura e religione, di chi professa un credo e di chi crede…. di non credere. Infatti, per ogni civiltà il santo è colui che, realizzando pienamente la sua relazione con il divino, vive la perfezione della sua dimensione umana.
Nel dialogo con Filippo, Gesù apre una finestra sul mistero della santità cristiana.Eccone il cuore: «Chi ha visto me ha visto il Padre». Gesù ci dona un comandamento nuovo: «Amatevi … come io vi ho amati» e la novità sta proprio in quel “come”. È lui l’immagine di come Dio ama gli uomini. Allora «se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri».
Ecco le due peculiarità della testimonianza cristiana che si traducono in un preciso stile di vita: la prima è che è Dio che ci ha amati per primo; e l’altra è data dal modo con cui dobbiamo amare.
«Mostraci il Padre e ci basta!» è la domanda che ancora oggi il mondo rivolge a ogni cristiano perché torni ad essere presenza di luce, di amore, di pace e di gioia.