Mc 12, 1-12
Questo padrone che pianta la vigna è immagine di Dio Padre, che ci crea e ci colloca in uno spazio di amore e di benevolenza: Chiesa dove siamo generati, custoditi, amati e nutriti. Il torchio richiama l’altare dove il Figlio di Dio viene immolato e si lascia crocifiggere per la nostra salvezza. Poi il padrone viene a cercare i frutti e allora ci domandiamo: ma Dio ha diritto di venire a chiederci conto della nostra vita? Certo che sì, la vita non è la nostra e non possiamo illuderci di esserne i padroni assoluti. La nostra è una signoria partecipata: la vita è dono di Dio e a lui dobbiamo rendere conto. L’uomo pensa di uccidere Dio, ma non è possibile uccidere l’amore. È possibile, invece, separarci dall’amore di Dio. La vigna sarà data ad altri, ma sia chiaro che Dio non è un vendicativo: il regno di Dio del quale non vogliamo fare parte continua, solo che noi ci siamo separati da esso e fuori da esso è morte e distruzione. Ringraziamo il Signore perché ci ha fatto partecipi dei suoi doni di grazia. Gesù è la pietra angolare e in lui vogliamo costruire tutta la nostra esistenza: ogni nostro affetto, ogni pensiero, ogni gesto.
Don Paolo Ciccotti. Sulla Tua Parola – Il messalino, Giugno 2024