domenica di Pentecoste
La prima lettura ed il Vangelo della Domenica di Pentecoste ci presentano due grandi immagini dello Spirito Santo. Secondo quanto riferito dagli Atti degli Apostoli erano presenti a Gerusalemme “Giudei osservanti di ogni nazione” (Atti 2,5) ed il dono dello Spirito Santo si manifesta nel permettere loro di comprendere le parole degli Apostoli, di superare la rottura iniziata a Babele – la confusione dei cuori, che ci mette gli uni contro gli altri – e apre le frontiere. Il nuovo popolo di Dio, la Chiesa, è un popolo che proviene da tutti i popoli…La Chiesa deve aprire le frontiere e infrangere le barriere fra le classi e le razze. In essa non vi possono essere né dimenticati né disprezzati. Nella Chiesa vi sono soltanto liberi fratelli e sorelle di Gesù Cristo…
La seconda immagine dell’invio dello Spirito, che troviamo nel Vangelo, è molto più discreta: Ma proprio così fa percepire tutta la grandezza dell’evento della Pentecoste. Il Signore Risorto attraverso le porte chiuse entra nel luogo dove si trovavano i discepoli e li saluta due volte dicendo: la pace sia con voi! Noi, continuamente, chiudiamo le nostre porte; continuamente, vogliamo metterci al sicuro e non essere disturbati dagli altri e da Dio. Perciò possiamo, continuamente supplicare il Signore soltanto per questo, perché egli venga a noi superando le nostre chiusure e ci porti il suo saluto…Al saluto di pace del Signore seguono due gesti decisivi per la Pentecoste: il Signore vuole che la sua missione continui nei discepoli (Gv 20,21), dopodiché egli alita su di loro (Gv 20,23). Il Signore alita sui discepoli, e così dona loro lo Spirito Santo, il suo Spirito. Da questo momento la vita di Dio abita in noi, il soffio del suo amore, della sua verità e della sua bontà. Così possiamo vedere qui anche un’allusione al Battesimo ed alla Cresima – a questa nuova appartenenza a Dio, che il Signore ci dona. Il testo del Vangelo ci in vita a questo: a vivere sempre nello spazio del soffio di Gesù Cristo, a ricevere vita da Lui, così che egli inspiri in noi la vita autentica – la vita che nessuna morte può più togliere (dal Magistero di Papa Benedetto XVI – Domenica di Pentecoste 2005).
A cura di Maria Cristina Lorenzini, Ov