venerdì – Sant’Ireneo vescovo, martire e dottore della Chiesa
Mt 8, 1-4
Proviamo a immaginare la vita del lebbroso dopo quell’incontro. Il Vangelo dice che i primi discepoli, dopo avere incontrato Gesù, non potevano non andare a trovarlo. Che cosa avevano incontrato in quell’uomo? Cosa aveva di diverso quell’uomo lì? E come mai non potevano più vivere senza di lui? Proviamo a pensare al lebbroso e a come ha vissuto la sua vita da quel momento in poi: come ha vissuto il suo rapporto con Dio, come ha pregato quella sera, come si è recato i giorni successivi al tempio per la preghiera, il modo suo di trattare i familiari e gli amici? Proviamo a chiederci: cosa significa per me adesso cercare Cristo, amare Cristo? La sua presenza suscita in me stupore, oppure è diventata così ovvia e scontata da non provare più alcuna vibrazione del cuore? Signore, se vuoi puoi guarirmi! Ieri come oggi la risposta di Gesù è immediata, potente, inequivocabile: «Io voglio, guarisci». Gesù è sempre con noi, sempre pronto a purificarci dalla nostra lebbra, basta che noi glielo chiediamo, e glielo chiediamo sinceramente, con fede e con cuore puro. Ogni barriera tra Dio e l’impurità umana è ormai abbattuta non per negare il male ma perché l’amore di Dio è più forte.
don Paolo Ciccotti, Sulla Tua Parola – Il messalino, giugno 2024.