Santi Timoteo e Tito
«La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai» (Lc 10, 2)
Una preziosa indicazione per celebrare la festa odierna dove il Signore richiama le radicali esigenze della sequela, sottolineando la centralità della chiamata e dell’annuncio del Regno «ad altri settantadue» discepoli, inviandoli «a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi» (Lc 10,1). La decisione del Maestro di allargare la cerchia dei collaboratori, proprio nel momento in cui quelli già presenti sembrano avere delle incertezze, sottolinea che i nuovi apostoli sono inviati davanti al Maestro, tanto esigente nel farsi seguire, quanto liberante nel farsi precedere. Questo carattere prodigioso e fiducioso di Dio, che emerge dalle parole e dei gesti di Cristo, fa da sfondo alle figure di Timoteo e Tito, due splendidi frutti della conversione di San Paolo e della sua attività missionaria.
Grazie uomini di questa tempra, Paolo riuscì a diffondere il Vangelo in tutto il mondo romano, affidando loro la responsabilità delle comunità cristiane, l’apostolo vuole indicare loro, nelle sue lettere, alcune regole tuttora valide per l’attività pastorale missionaria della Chiesa.
«Padre celeste,che hai inviatoil tuo apostolo Paolo a predicare il vangelo,e gli hai dato Timoteo e Tito come compagni nella fede:fa’ che la nostra comunione nello Spirito santoportitestimonianza al Nome di Gesù,che vive e regna con te,nell’unità dello Spirito santo,un solo Dio, ora e sempre» (Monastero di Bose).