Lunedì santo
«Gridò a gran voce: Lazzaro, vieni fuori» (Gv 11,43)
Tutti noi abbiamo dentro alcune zone, alcune parti del nostro cuore che non sono vive, che sono un po’ morte; e alcuni hanno tante parti del cuore morte, una vera necrosi spirituale! E noi quando abbiamo questa situazione ce ne accorgiamo, abbiamo voglia di uscirne, ma non possiamo. Soltanto il potere di Gesù, il potere di Gesù è capace di aiutarci ad uscire da queste zone morte del cuore, queste tombe di peccato, che tutti noi abbiamo. Tutti siamo peccatori! Ma se noi siamo molto attaccati a questi sepolcri e li custodiamo dentro di noi e non vogliamo che tutto il nostro cuore risorga alla vita, diventiamo corrotti e la nostra anima incomincia a dare, come dice Marta, «cattivo odore» (Gv 11,39), l’odore di quella persona che è attaccata al peccato. E la Quaresima è un po’ per questo. Perché tutti noi, che siamo peccatori, non finiamo attaccati al peccato, ma possiamo sentire quello che Gesù ha detto a Lazzaro: «Gridò a gran voce: Lazzaro, vieni fuori!» (Gv 11,43) (Omelia, 6 aprile 2014).
Interrogativi:
Dove è la parte morta della mia anima? Dove è la mia tomba? Pensate, un minutino, tutti in silenzio. Pensiamo: qual è quella parte del cuore che si può corrompere, perché sono attaccato ai peccati o al peccato o a qualche peccato? E togliere la pietra, togliere la pietra della vergogna e lasciare che il Signore ci dica, come ha detto a Lazzaro: «Vieni fuori» (Omelia, 6 aprile 2014).
p style=“text-align: right;”A cura di don Gian Franco Poli