«Come agli inizi, anche oggi la Chiesa di Cristo ha bisogno di apostoli pronti a sacrificare se stessi. Ha bisogno di testimoni e di martiri come Paolo: un tempo persecutore violento dei cristiani, quando sulla via di Damasco cadde a Terra abbagliato dalla luce divina, passò senza esitazione dalla parte del Crocifisso e lo seguì senza ripensamenti. Visse e lavorò per Cristo; per Lui soffrì e morì.Nelle sue Lettere, Paolo stesso parla non solo di visione, ma di illuminazione e soprattutto di vocazione nell’incontro con il Risorto, come a sottolineare che la sua vocazione era non il risultato di uno sviluppo di pensieri, di riflessioni, ma il frutto di un intervento divino, di una imprevedibile grazia divina. Da allora, tutto ciò che prima costituiva per lui un valore divenne paradossalmente perdita e spazzatura, desideroso solo di farsi tutto a tutti. Quanto è attuale il suo esempio!».(Benedetto XVI)