La storia del ragazzo posseduto da uno spirito impuro e liberato da Gesù ha qualcosa da dirci, che – paradossalmente – riguarda tutti da vicino. La sua esperienza spirituale si condensa in due versetti, là dove Marco, alludendo alla sua “morte”, descrive il passaggio in cui questo figlio, da morto che era interiormente, risorge. L’espressione con cui Marco rende tale passaggio pasquale conosce la sobrietà e la bellezza di un’icona: «“È morto”. Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi». Nel battesimo noi siano divenuti cristiani, immersi nella morte e risurrezione del Cristo. Ricordiamoci che, da quel momento, ogni “morte” nella nostra vita è pervasa dalla segreta potenza della Vita risorta!