Lc 21,12-19
Rimanendo nel vortice di questo piccolo “giudizio universale”, la prima lettura ci fa fare esperienza di cosa significhi essere pesati da Dio. A un certo momento della vita viene a galla ciò per cui abbiamo vissuto. È quello che, in modo un po’ diverso, ci accade quando stiamo davanti a Dio nella preghiera: se ci lasciamo guardare dal Signore in verità, comprendiamo quello che di noi non riuscivamo a vedere, l’amore che ci guarisce. Ma c’è poi un altro giudizio, perché chi ha imparato a sottoporsi allo sguardo di Dio può reggere anche quello degli uomini: «Vi perseguiteranno, trascinandovi davanti a re e governatori». Il criterio è lo stesso: se non ci corazziamo davanti a Dio, non ci difenderemo neanche davanti agli uomini: è lui a manifestare in noi la sua forza di verità, la testimonianza di chi persevera nel bene.