Non festeggiamo oggi la nascita di un santo, ma la venuta al mondo del precursore del Messia. Singolari eventi segnano la nascita di questo bambino: una donna sterile lo partorisce; un uomo, divenuto muto, riacquista la voce dopo aver scritto il nome di colui che doveva essere voce. Giovanni è il segno di una “novità” che non può essere costretta entro gli spazi del passato; non perché li distrugge, ma perché li dilata a dismisura. È questa “dilatazione” a permettere anche a noi di accogliere Cristo nella nostra esistenza per trasformarla.