«Si sciolse la lingua e parlava benedicendo Dio».
Come la nascita di Gesù sarà accompagnata dallo stupore e dal canto degli angeli, così per il suo precursore si parla di lode e di gioia. Zaccaria, suo padre, sacerdote del tempio, intonerà uno dei più bei cantici del Vangelo. Egli, liberato dal silenzio quasi paralizzante dello stupore, non sa fare altro che benedire Dio. Chiediamo anche noi che la nostra bocca si apra sempre e solo per benedire Dio ei fratelli, per ringraziare e accogliere le nostre giornate così come sono, perché anche dietro ciò che si chiama dolore, c’è sempre la grazia di una liberazione.