«Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
Pietro si ritrova sulle labbra parole più grandi di lui, parole che non vengono dalle sue capacità, ma sono ispirate dal Padre celeste, che gli rivela che Gesù è il Messia, il Figlio inviato da Dio per salvare l’umanità. E da questa risposta Gesù capisce che, grazie alla fede donata dal Padre, c’è un fondamento solido su cui può costruire la sua comunità.
«Tu, sei Pietro – cioè pietra, roccia – e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». Anche con noi, oggi, Gesù vuole continuare a costruire la sua Chiesa, questa casa con fondamenta solide ma che ha continuo bisogno di essere riparata. Noi certamente non ci sentiamo delle rocce, ma solo delle piccole pietre. Tuttavia, nessuna è inutile, anzi, nelle mani di Gesù diventa preziosa, perché Lui la raccoglie, la guarda con grande tenerezza, la lavora con il suo Spirito e la colloca nel posto giusto, che Lui da sempre ha pensato e dove può essere più utile all’intera costruzione. E tutti noi, per quanto piccoli, siamo resi “pietre vive”, perché quando Gesù prende in mano la sua pietra, la fa piena di vita, piena di Spirito Santo, piena del suo amore. E così abbiamo un posto e una missione nella Chiesa, fatta di tantissime pietre, tutte diverse, che formano un unico edificio nel segno della fraternità e della comunione.