22 aprile 2022

Gv 21,1-14

 

Colpisce che la dinamica pasquale nelle manifestazioni del Risorto sia sempre la stessa: Gesù si fa presente, ma i discepoli non si accorgono che è lui. È quanto ci accade nella quotidianità. Eppure Giovanni lo riconosce: «È il Signore!». Le parole di Gesù e la scena gli ricordano il primo incontro con lui al lago di Tiberiade. Noi conserviamo una memoria affettiva che ci lega alla persona che più amiamo. Un profumo, un rumore, un particolare… e in un istante la nostra mente è “ridestata”, riconosce la presenza dell’amato. Per riconoscere il Signore presente, ravviviamo questa memoria del cuore. Basta frequentare i “luoghi” della nostra storia dove abbiamo fatto esperienza del suo amore, primo fra tutti l’Eucaristia ed è Gesù stesso a farci l’inviato: «Venite a mangiare». I luoghi dell’amore non sono mai solo ricordi del passato, ma spazi di nuovo incontro nel presente.