B.V. Maria Regina, memoria Lc 1,26-38
Già gli antichi scrittori della Chiesa valendosi delle parole dell’arcangelo Gabriele che predisse il regno eterno del Figlio di Maria, e di quelle di Elisabetta che si inchinò davanti a lei chiamandola “Madre del mio Signore”, hanno voluto significare, denominando Maria “Madre del Re” e “Madre del Signore”, che dalla regalità del Figlio dovesse derivare alla Madre una certa elevatezza e preminenza. Facciamo nostro, oggi, il “Saluto alla nostra Regina” di Pio XII: “Regina, madre e signora, mostrandoci il cammino della santità (…) regna sulla Chiesa. Regna sulle persone e sulle famiglie, sulle società e sulle nazioni… Regna nelle vie e nelle piazze, nelle città … E accogli la pia preghiera di quanti sanno che il tuo e regno misericordia, dove ogni supplica trova ascolto, ogni dolore conforto, ogni sventura sollievo, ogni infermità salute, e dove, quasi al cenno delle tue soavissime mani, dalla stessa morte risorge sorridente alla vita.”