«Tenetevi pronti…». Gesù insiste e fa capire che la vigilanza non è qualcosa di scontato. Èintegrità di coscienzache non concede alternative, come scrive l’apostolo Paolo: o serviamoDio o il peccato. Il pericolo c’è ed è alla portata di tutti: credere che possano convivere pacificamente in noi grazia e peccato e pensare che, “tutto sommato, si vive lo stesso”…
Chi vuole appartenere a Cristo non è di questa pasta, perché il cristiano è uno che non si accontenta di “vivacchiare”, vuole vivere e vivere in pienezza.
La venuta del Figlio dell’uomo non è un semplice “regolamento dei conti”, ma la verità sul nostro coinvolgimento personale e sincero, senza doppiezza,nel rapporto con Lui. Questo è il «di più»che colmerà la misura della nostra povera risposta al suo dono.