Solennità di San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria
«Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo» (Lc 2, 48)
Il mondo ha bisogno di padri e di madri, e San Giuseppe ci è donato prima di tutto per riscoprire e rivalorizzare l’importanza della figura paterna e materna a tutti i livelli. Pochi Santi hanno conosciuto nella storia della Chiesa l’importanza, l’affetto, la venerazione tributata dai fedeli come San Giuseppe. E questo in forza della sua missione di paternità. In quanto padre di Gesù, il figlio del falegname, per avere cioè messo la propria vita a servizio di questa missione, i due millenni di storia cristiana lo hanno celebrato come patrono, custode, protettore, modello di guida.
Papa Francesco, attingendo alla paternità di Giuseppe, indica di lui sette qualità, tutte riferite al suo essere padre, che non sono però un semplice elenco di doti, ma sono come le tessere di un mosaico che unendosi danno vita ad un Volto, il volto di Giuseppe. E sono come tante fessure che lasciano intravedere il “cuore” di questo santo, straordinario nella semplicità di una vita ordinaria. Dunque, ci offre un volto e un cuore al quale attingere principi e progetti per una rinnovata vita consacrata.
Le sette qualità, sono un percorso di benessere spirituale: il suo essere custode di Maria e di Gesù (Padre amato); la sua tenerezza nell’accompagnare la crescita del figlio (Padre nella tenerezza); il suo obbedire ai disegni di Dio (Padre nell’obbedienza); lo sposo che abbraccia Maria “senza condizioni preventive” (Padre nell’accoglienza); il suo coraggio nell’affrontare difficoltà e imprevisti, il suo partire e tornare (Padre dal coraggio creativo); il suo lavorare con dignità per “garantire il sostentamento della sua famiglia (Padre lavoratore); il suo servire nell’ombra e senza fare ombra alla libertà del figlio (Padre nell’ombra).
Per questo, l’indizione di uno speciale “Anno” dedicato al padre putativo di Gesù, uomo, lavoratore discreto e nascosto, come i tanti che la pandemia ha fatto sta emergere, è un’opportunità per recuperare alcuni tratti della sua esistenza e con le parole del Santo Padre, applicarle nelle nostre vite e comunità parrocchiali.
«Giuseppe è l’uomo mediante il quale Dio si prende cura degli inizi della storia della redenzione. Egli è il vero “miracolo” con cui Dio salva il Bambino e sua madre […]. Dobbiamo sempre domandarci se stiamo proteggendo con tutte le nostre forze Gesù e Maria, che misteriosamente sono affidati alla nostra responsabilità, alla nostra cura, alla nostra custodia […]. Da Giuseppe dobbiamo imparare la medesima cura e responsabilità: amare il Bambino e sua madre; amare i Sacramenti e la carità; amare la Chiesa e i poveri. Ognuna di queste realtà è sempre il Bambino e sua madre» (Francesco, Patris Corde, 5).
Glorioso Patriarca San Giuseppe, il cui potere sa rendere possibili le cose impossibili, vieni in mio aiuto in questi momenti di angoscia e difficoltà. Prendi sotto la tua protezione le situazioni tanto gravi e difficili che ti affido, affinché abbiano una felice soluzione. Mio amato Padre, tutta la mia fiducia è riposta in te. Che non si dica che ti abbia invocato invano, e poiché tu puoi tutto presso Gesù e Maria, mostrami che la tua bontà è grande quanto il tuo potere. Amen”.