Mt 7,1-5
Al Vangelo di Matteo che oggi la liturgia ci propone fanno eco le parole di san Francesco: “Non giudichino, non condannino; e come dice il Signore, non guardino ai più piccoli peccati degli altri, ma pensino piuttosto ai propri nell’amarezza della loro anima”.
Come è “facile”, naturale giustificare i nostri errori, le nostre piccole o grandi mancanze e allo stesso tempo puntare il dito verso l’altro anche per il più piccolo sbaglio. La radice di tutto questo è certamente il peccato che abita in noi e potremmo trovare anche tante spiegazioni a questi nostri atteggiamenti. Potremmo però riflettere: come mai scusiamo, giustifichiamo, “lasciamo passare” tante cose a una persona che amiamo, stimiamo, ci è cara e magari la stessa cosa compiuta da qualcun altro è ai nostri occhi un capo di accusa? Poco prima della frase citata san Francesco esortava: “E si amino scambievolmente” (Rnb XI, FF 37). La radice di tutto è l’amore, siamo tutti figli e fratelli.