mercoledì della XI settimana del tempo ordinario
Mt 6, 1- 6.16-18
Continua il discorso di Gesù sulla vera giustizia. Adesso presenta tre pratiche religiose particolarmente stimate: l’elemosina, la preghiera e il digiuno. Il discorso di Gesù è molto chiaro: tutte e tre le pratiche sono in sé buone, ma possono essere rovinate dalla intenzione con cui si fanno: la lode degli uomini, l’ambizione personale, e altre motivazioni simili che riducono preghiera digiuno e penitenza a formalità puramente esteriori. Gesù smaschera il contegno ipocrita e indica la via giusta, con parole estremamente chiare. In fondo si tratta sempre di mettere Dio e la sua volontà al centro del proprio agire. Gesù insiste sulla ricompensa che avranno le “opere buone”: ma non dice che bisogna agire bene soltanto per la ricompensa divina, bensì che la ricompensa divina è garantita da sé, quando c’è l’intenzione retta. “In-tenzione” indica “tendere a”: a cosa tende il mio agire quotidiano? Se analizzo le mie motivazioni, le trovo “evangeliche” o un poco “farisaiche”?
p style=“text-align: right;”A cura di don Gian Franco Poli