«Non piangere!»
Gesù vedendo una madre, vedova, vicino al figlio morto è preso da grande compassione.
Gesù è scosso e freme contro il male dell’uomo, il nostro male lo turba profondamente, più che se fosse suo – come una madre la cui sofferenza più grande è vedere il figlio soffrire –. Ed ecco che il suo intervento rivela la passione, l’amore che ha per noi, quell’amore che avrà il suo culmine nella
“com-passione” della croce, dove patisce con noi il nostro male. Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità, lo ha fatto ad immagine della propria natura,ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
Lui è l’Emmanuele, il Dio-con noi. Lui il Verbo, si fa carne per essere con noi, si fa servo per amore nostro. “Non temere, io sono con te”, queste parole riecheggino nel nostro cuore, riaccendano in noi la speranza, perché la vita fiorisca in noi: “Non piangere, io sono con te!”.