Agnello: sempre! Mai lupo.
Luca, lo «scriba mansuetudinisChristi»(Dante), ci consegna oggiuna vera carta d’identità per il nostro discepolato. Troviamo in essa il nostro nome: Agnello; il nostro cognome: Di Cristo; il nostro stato civile: umile; la nostra professione, quella della mitezza, compresi i segni particolari: totalmente disarmato!
A questa, il “caro medico”, come lo chiama Paolo, aggiunge una ricetta sul modo di somministrare ciò che è necessario alla missione: “non portate borsa, né sacca, né sandali”; il che, parafrasando, significa: “assumete ad ogni ora una buona dose di fiducioso abbandono in Dio”.
Le avvertenze– leggibili tra le righe – ci mettono in guardia dal sentirci deboli o sprovveduti. Nient’affatto! La scaltrezza cristiana sta nella certezza di quanto afferma Paolo: “Tutti mi hanno abbandonato, ma il Signore mi è stato vicino e mi ha dato forza”(2Tm 4,17).
Dunque, per dirla con Papa Francesco: “Se tu sei agnello, Lui ti difende. Ma se tu ti senti forte come il lupo, Lui non ti difende più”.