Mc 2,18-22
Oggi Gesù, dinanzi alla domanda sul digiuno ci sta dicendo qualcosa di veramente innovativo; che, cioè, la vita del cristiano è una esistenza segnata dalla gioia delle nozze, poiché Gesù, il Dio-fatto-uomo, è con noi tutti i giorni:“Non possono digiunare quando lo Sposo è con loro”.
C’è tuttavia un momento, un tempo, in cui la presenza dello Sposo è strappata alla sposa – “Allora digiuneranno” – ed è il mistero della “vedovanza” che la Chiesa e l’anima fedele vive in attesa del Suo ritorno nella gloria. Gesù ci sta dicendo che c’è un digiuno che è espressione dell’amore della sposa in cerca e in attesa dello Sposo: è il luogo della memoria della sua presenza. Il digiuno, infatti, ci rende più attenti, maggiormente sensibili ai sapori, agli odori… ela sposa non può dimenticare il profumo e la dolcezza dello Sposo, è inconfondibile. Il nuovo digiuno ci aiuta a destare i sensi spirituali con i quali pregustare il Suo ritorno. Non più segno di penitenza, ma espressione di una nostalgia d’amore.