L’Eucaristia è il dono nuziale dello Sposo, Cristo, alla sua sposa, la Chiesa, l’umanità. Dovremmo sospendere le parole e lasciar spazio alla contemplazione di un mistero che non chiede tanto di essere compreso, quanto piuttosto accolto con gratitudine e stupore. Gesù affida alle nostre fragili mani il compito di perpetuare il suo sacrificio «fino alla fine». Ha voluto che la sua passione iniziasse con un atto d’amore, nell’intimità di una cena dove ci ha dato tutto se stesso. Lavare i piedi a qualcuno è prendersi cura della sua debolezza, di ciò che in lui è “meno nobile”, quasi fosse l’altare di una consegna quotidiana che si compie e si consuma nel servizio reciproco. La nostra risposta di dedizione a tale dono è la cura che avremo gli uni per gli altri.