Lc 8,4-15
Sia il Vangelo che la prima lettura manifestano, attraverso l’immagine del seme, un principio della vita spirituale: la dinamica della trasformazione. Portiamo in noi un seme di eternità che, dopo la morte, trasformerà il nostro corpo mortale in corpo glorioso. E questo per una sorta di legge spirituale scritta in noi. Questo dono gratuito, meritatoci dalla risurrezione di Cristo, richiede però, nel tempo di questa vita presente, anche una certa nostra partecipazione, poiché il seme della Parola, nella sua potenza e vitalità, non ha la forza di attecchire, se non trova il «terreno buono» di una vita costantemente orientata a Dio. Ma cosa fare perché la nostra vita porti frutto? Il Vangelo ci dà quattro punti: credere alla Parola (v.12); mettere radici per perseverare nelle prove della vita (v.13); dar peso alle cose che davvero contano per maturare (v.14);e portare frutto con una vita ricca di opere buone (v.16). Che avvenga davvero in noi questa trasformazione!